Il cioccolato è una tentazione irresistibile per molti di noi, e cosa c’è di meglio di una torta al cioccolato per soddisfare questa voglia di dolcezza? Oggi vi guideremo nella preparazione di una torta “cioccolatosa” da leccarsi i baffi. Questa ricetta è perfetta per chiunque ami il gusto intenso e avvolgente del cioccolato. Preparatevi a un viaggio culinario che stimolerà tutti i vostri sensi!
Per la mia rubrica pasticci e pasticcini in cucina vi propongo una delle mie ricette di una super torta cioccolatosa #zerosbatti preferite perché è facilissima da preparare e soprattutto velocissima. È l’ideale per fare merenda, come dolcetto di fine pasto o… perché no? Anche per la colazione così poi si va a scuola belli carichi di energia 😉
Gli ingredienti che ho usato sono:
170 gr farina 00
220 gr zucchero semolato
30 gr cacao amaro
130 ml latte
3 uova
2 cucchiai abbondanti di Nutella
1 bustina di lievito per dolci
zucchero a velo q.b.
Per la cottura preriscaldare il forno a 180 gradi.
Come di consuetoho indossato il mio super e bellissimo grembiulino da cucina che mi ha regalato la mia amica Elena 😉
Prima di iniziare ho acceso il forno così da portarlo ad una temperatura di 180°.
In una ciotola ho messo i vari ingredienti: la farina, il lievito per dolci, lo zucchero, il cacao amaro, il latte, l’olio di semi e le uova ed ho iniziato a mescolarli con una frusta elettrica.
Una volta raggiunta la consistenza cremosa ho aggiunto due cucchiai super abbondanti di Nutella.
Poi, ho continuato a mescolare con la frusta elettrica per altri tre/quattro minuti finoa che la Nutella non si è amalgamata completamente al composto.
Ora l’impasto è pronto per essere infornato.
Prima di versare l’impasto ho imburrato e infarinato la tortiera, econ l’aiuto della spatola (se non avete una spatola potete usare un cucchiaio di legno), ho versato l’impasto lisciando la superfice.
Ed ecco che finalmente ho potuto infornare la mia torta!
Dopo circa 45/50 minuti ho controllato se la cottura era ultimata utilizzando il metodo dello stuzzicadenti. Sapete cos’è la prova dello stuzzicadenti? Ora ve lo racconto!
Infilate uno stuzzicadenti al centro della torta: se lo stuzzicadenti ne uscirà pulito, significa che la torta è ben cotta; se invece sullo stuzzicadenti doveste notare briciole o rimasugli, allora significherà che l’interno della torta è ancora crudo.
Questo metodo è il più efficace e semplice 😊 ed è esattamente quello che ho fatto!
La mia torta super “cioccolatosa” è pronta!
Prima di gustarla ho dovuto aspettare il tempo necessario affinché si raffreddasse, così da poterla cospargere di zucchero a velo, poi ho decorato la torta con dei cuoricini colorati di zucchero per renderla esteticamente più bella 😊
Avrete notato che in questo articolo ho messo l’hashtag #zerosbatti 😊 ma non vi ho detto cosa significa…
#zerosbatti o #zerosbattiincucina sono due hashtag che hanno l’obiettivo di indicare le ricette semplici fatte da persone che non sono esperte, ricette realizzate con accessori che non sono ricercati o costosi. Solo persone come tutti noi che, come dice il nome, sono sempre di corsa e hanno bisogno di ricette da fare in poco tempo con zero sbattimenti.
Ora non mi resta che augurarvi una buona pausa golosa!
Prima di salutarvi vi posto ancora una foto e…
Tovate l’intruso 🙂
Scrivetemi nei commenti se avete trovato l’intruso ;D
Nella vasta diversità della fauna mondiale, alcune creature emergono per la loro bellezza e il loro mistero. Il giaguaro, con le sue “rosette” maculate, è una di queste creature. In questo articolo, esploreremo il mondo affascinante di questa meravigliosa pantera e le sue caratteristiche uniche.
Il Giaguaro (Panthera onca) è il felino più grande dell’America Latina, una creatura meravigliosa purtroppo in via d’estinzione la cui protezione è in serio pericolo, minacciato dal bracconaggio, deforestazione e incendi.
Vi lascio il link per chi volesse aiutare questo meraviglioso “gattone maculato”. Adotta un Giaguaro
Ora vi posto qualche notizia e curiosità che ho trovato su questo felino maculato.
Il Giaguaro vive nelle foreste tropicali dell’America Latina, il suo habitat è caratterizzato da una fitta foresta, dalla presenza di fonti d’acqua costanti e dalla presenza di cibo. È un mammifero carnivoro ed è il terzo felino più grande al mondo dopo la Tigre e il Leone.
Il suo aspetto
A prima vista il Giaguaro può essere confuso con il Leopardo per via del suo mantello maculato ma si differenzia per avere le macchie, chiamate rosette, del mantello più larghe e piene, con un centro marrone scuro, ha la testa più grande e tozza, le zampe sono più corte e muscolose, e il corpo più robusto.
Per i Giaguari le rosette sono le loro impronte digitali, ogni esemplare è diverso dall’altro. Esistono degli esemplari chiamati Giaguari neri, il loro mantello è di colore marrone scuro e le rosette si distinguono solo da certe angolazioni e con una certa luce.
Di cosa si ciba
Il Giaguaro è un abile predatore ed è in grado di arrampicarsi, nuotare e addirittura gattonare, proprio per le sue abilità e tecniche di caccia il Giaguaro può cacciare anche animali selvatici che pesano fino a 300 kg.
La sua mandibola e i suoi denti sono molto potenti e questo gli garantisce di riuscire a cacciare e ad avere la pancia piena. Le sue potenti zanne sono così affilate e potenti che riesce a perforare la pelle di un coccodrillo o di tartarughe di acqua dolce.
Curiosità
Il Giaguaro è un predatore solitario ed è un abile arrampicatore, infatti, passa parecchie ore della giornata sugli alberi, da qui tiene sotto controllo il suo territorio e gusta i suoi pasti. Sinceramente penso che dev’essere scomodo mangiare sopra ad un ramo ma evidentemente per lui va bene così! 🙂
Come le Tigri non disdegna l’acqua, è un nuotatore provetto e la maggior parte del suo cibo lo trova lungo le rive dei fiumi.
Gli indigeni del Sud America lo chiamano “Jag War”, che tradotto significa “colui che caccia volando” questo nome è dovuto proprio alla sua tecnica di caccia, si avvicina di soppiatto alla preda per poi avventarsi con un balzo sulla schiena del suo “spuntino”.
È il Re della foresta pluviale e non ha nemici naturali ad eccezione dell’uomo 🙁 che mette a repentaglio la sua esistenza con la distruzione del suo habitat e il bracconaggio per il suo favoloso mantello maculato.
Vi lascio un link di un piccolo video che ho trovato su questo meraviglioso felino, se volete vederlo cliccate qui: il Giaguaro
Ogni pony è un individuo con la sua personalità e le sue peculiarità, ma ciò che li rende veramente unici è la varietà dei loro mantelli. Oltre a essere splendidi compagni per l’equitazione, i ponies sono dei veri e propri capolavori della natura.
Come già vi avevo raccontato negli articoli della mia rubricaLe mie passioni, i ponies/cavalli fanno parte della mia vita quotidiana, infatti, quando non sono a lezione e non sono impegnata in qualche “garetta”, ne approfitto per giocare o leggere qualcosa che riguarda questi animali per me favolosi 🙂
In questo articolo vi parlo delle caratteristiche che distinguono i ponies che monto al Kappa, l’Associazione Equestre dove c’è la mia scuola. In particolare, oggi vi parlo del loro mantello!
Kei Katia e Carolina
Di kei Katia già vi avevo parlato, lei e uno dei pony a cui sono molto affezionata perché la mia prima lezione di equitazione l’ho fatta proprio con lei ed è con lei che ho fatto e sto facendo tutte le gare sia di salto che di dressage. E una delle “vecchiette” che ci sono al maneggio, ciò nonostante è molto grintosa e in gara è super!
Carolina invece è il pony con cui ho fatto la mia prima caduta… Che paura ho avuto!Ho fatto una brutta caduta ma per fortuna non mi sono fatta male, mi sono rialzata in lacrime per lo spavento ma, sono rimontata in sella ed ho finito la mia lezione.
In quel momento, nonostante la paura, ho pensato a cosa dice La Nichi, una ragazza che ha la mia stessa passione e che è presente sui social con le sue gare e le sue avventure: “ogni volta che cadi c’e solo una cosa che puoi fare: prendi fiato e ricomincia” e così ho fatto, con gli occhi pieni di lacrime ho fatto un grosso respiro, sono rimontata e a fine lezione ho abbracciato Carolina dandole anche una carota. Se volete seguire la Nichi cliccate qui https://thecorner.com/eu-it/nicole-cereseto-ac
Rivedendo il video, che mia mamma ha fatto pensando di riprendere una semplice lezione in erba, (nel maneggio oltre il salto e dressage facciamo anche lezioni in erba di cross country), probabilmente Carolina, ha iniziato a sgroppare per una puntura di qualche insetto ed io sono stata catapultata in avanti, per fortuna senza conseguenze. Carolina per noi è la “cicciottina” del gruppo ponies è molto docile, ha gli occhioni da cerbiatta quindi ero sicura che fosse accaduto qualcosa di insolito per reagire così.
Sia Katia che Carolina hanno il manto Pezzato ovvero hanno delle macchie, di colore diverso da quello base, che possono variare di grandezza. Del mantello pezzato non si sa l’origine e in base alle sue colorazioni si suddividono in diverse varietà ad esempio c’e una varietà detta Leopard cateterizzata da un manto grigio o crema con piccole macchie scure, sembra quasi il pelo del cane dalmata, il cane protagonista della carica dei 101.
Maya
Maya è un pony che l’anno scorso ho usato spesso, anche lei molto dolce e molto grintosa, quando galoppa è velocissima, solitamente è lei il capo ripresa del gruppo cioè il primo pony della fila che apre il percorso e gli altri ponies seguono. Ha un carattere socievole ma non va d’accordo con Patty Pan, un altro pony di cui vi parlo tra poco, quindi durante le lezioni devono stare a distanza perché sono un po’ come “cane e gatto”.
È di razza Haflinger il suo mantello è sauro (da non confondere con il mantellopalomino), con coda e criniera bionda quasi a sembrare bianco. Sul muso Maya ha una lista bianca (cioè una stretta striscia bianca che scende sul muso) e delle balzane ovvero delle macchie bianche che partono dallo zoccolo e si estendono più o meno verso l’alto tanto che sembra indossino delle “calze bianche”
Patty Pan e Lady
Patty l’ho montata qualche volta e anche con lei mi trovo bene ma devo sempre fare attenzione a non avvicinarmi troppo a Maya perché non vanno molto d’accordo e c’e il rischio che scalci invece con gli altri ponies va d’accordo.
Lady per ora non l’ho mai montata, ma alcune mie compagne di equitazione la descrivono come un pony molto brava chissà… prima o poi la monterò anche io 🙂
Patty Pan e Lady sono i due pony della scuola di colore “bianco”, in realtà nei manti dei cavalli il bianco assoluto non esiste perché si trova sempre pelo di colore diverso, quindi il cavallo di colore bianco viene chiamato grigio.
Guante e Veenstra’s Zilla
Guante ha un unico difetto… morde! Quindi quando la pulisco e la sello devo fare attenzione perché è un po’ “monella”, i suoi dentoni fanno male se ti “becca”, a volte siamo obbligate a metterle la museruola soprattutto quando ci sono i bambini più piccoli che la puliscono, ma montarla è divertente, lei viene utilizzata anche nelle gare e fa ottenere dei buoni risultati.
Veenstra’s Zilla ha un nome un lungo e per noi è semplicemente Zilla. Lei e una pony che durante le lezioni chiude la ripresa, non ama avere altri pony dietro, il suo difetto è che scalcia. Durante le gare le viene messo un fiocchetto rosso sulla coda, un riconoscimento che serve a far sapere, a chi non la conosce come i concorrenti di altri maneggi, che è una pony che scalcia.
Per entrambe il loro mantello viene chiamato Sauro cioè un colore che varia dal rossiccioal biondo in varie gradazioni ed hanno la totale assenza di peli neri.Spesso i cavalli Sauro hanno liste sul muso e le balzane. Guante e Zilla hanno la lista sul muso, Guante ha 3 balzane mentre Zilla ne ha 4.
Grantstown Lollypop e Achadh Dun Deal “Baloo”
Lollypop come Katia è la mia pony preferita, con lei spesso faccio le lezioni ed è anche la pony con cui ho saltato gli 85 cm 😉 mi piace molto, è dolcissima ma non ho ancora mai gareggiato con lei.
Achadh Dun Deal per noi è semplicemente Baloo, in maneggio tutti lo chiamiamo così e quasi ci dimentichiamo di qual è il suo vero nome. Fino a poco tempo fa era l’unico “maschietto” tra tutti i ponies presenti della scuola pony. Lui l’ho montato per la prima volta la scorsa settimana, durante il galoppo all’inizio mi sembrava con un’andatura un po’ particolare e mi ha dato l’impressione di non galoppare ma di trottare, ma una volta che ci ho fatto l’abitudine mi sono trovata molto bene.
Tutte e due sia Lollypop che Baloo hanno un manto chiamato Baio ma i due si differenziano dal fatto che Lollypop è Baio mentre Baloo è Baio scuroquasi a sembrare nero;sia la criniera che la coda sono di color nero.
Elicrisio
Elicrisio è ultima new entry della scuola pony, un altro maschietto come Baloo. Gli unici due maschi della scuola. Per ora Elicrisio viene montato solo dalle mie compagne più grandi ed esperte ma prima o poi toccherà anche a noi più piccole, non vedo l’ora!
Lui ha un manto nero che viene chiamato Morello. Una particolarità di un cavallo/pony Morello e che ha un cavallo ha sia zoccoli sia pelle e occhi neri o molto scuri.
Questi sono tutti i ponies della mia scuola di equitazione ed io li adoro tutti! Ora vi posto qualche altra foto con loro 🙂
L’Avvento è un periodo speciale di attesa e anticipazione che precede il Natale, e cosa c’è di meglio per contare i giorni fino al 25 dicembre se non un calendario dell’Avvento fatto a mano? In questo articolo, ti guideremo attraverso il processo di creazione di un calendario dell’Avvento personalizzato che aggiungerà un tocco di magia alla tua stagione natalizia.
Siamo ormai a novembre, il Natale si sta avvicinando e per noi bambini è divertente aspettarlo facendo il conto alla rovescia con il famosissimo calendario dell’Avvento pieno di sorprese, a volte dentro al pacchettini dei 24 giorni ci sono cioccolatini e caramelle, altre volte ci sono oggettini che servono a costruire qualcosa e altre volte ancora ci sono entrambe le cose 🙂 insomma, una meraviglia!
Da oggi inizierò a raccontarvi e proporvi delle idee carine su alcuni “lavoretti” creativi che nel tempo libero mi piace fare.
Prima di svelarvi un’idea su come creare un calendario dell’Avvento carino, facile da realizzare e magari da regalare a qualche vostra amichetta, vi racconto qualche curiosità proprio su questa tradizione del calendario dell’Avvento.
Il calendario dell’Avvento fu inventato nel 1908 da Gerhard Lang, un editore protestante originario di Maulbronn (Germania).
A quei tempi in Germania c’era già l’usanza di aspettare la nascita di Gesù facendo 24 piccoli pacchettini da scartare, ogni giorno a partire dal 1° dicembre fino al giorno di Natale. Ma Gerhard Lang fece qualcosa di diverso: preparò un calendario con dei disegni e delle finestrelle dove all’interno spuntavano angeli o piccoli Gesù bambino da ritagliare o assemblare. Solo successivamente si arrivò a inserire dolcetti e cioccolatini.
Ho deciso di creare il calendario dell’Avvento con del materiale di riciclo e all’interno oltre al consueto cioccolatino ho deciso di inserire una sorpresina che, man mano che i giorni passano, si assembla diventando un vero e proprio gioiellino. Questo calendario l’ho creato per le mie amichette Viola e Olivia che vivono in Toscana così il giorno di Natale avranno un pensierino da parte mia visto che io non potrò vederle a causa della distanza che ci separa 🙂
Elenco del materiale che ho usato
24 Capsule del caffè usate (lavate e asciugate)
Pennarelli
Gomma Eva di colore bianco e rosso
Cartoncino spesso
Colla a caldo
Cioccolatini
Regalini 😉
Realizzazione
Prima di tutto, con mia mamma, abbiamo comprato dei cioccolatini, delle caramelle e alcune sorpresine che desideravo potessero assemblare nel corso dei giorni.
Io ho deciso di mettere all’interno delle piccole caramelle e tutto il necessario per arrivare a realizzare un braccialetto con dei ciondoli, ma potete optare per qualsiasi cosa o addirittura farlo solo ed esclusivamente con dei cioccolatini di vari gusti e colori 🙂
La prima cosa che ho fatto è stato svuotare, lavare e rimuovere la parte di alluminio delle capsule del caffè.
Poi ho preso la gomma Eva e ho disegnato dei cerchi usando la capsula del caffè e una matita, poi li ho ritagliati e quando sono arrivata ad averne 24 mi sono fermata perchè questi cerchi li userò come coperchio delle capsule dove all’interno andrò a mettere i cioccolatini, le caramelle e i vari pezzi che compongono il braccialetto.
Su ogni cerchio, con i pennarelli, ho disegnato un numero (da 1 a 24) e poi li ho abbelliti con dei disegni di fantasia.
All’interno di ogni capsula ho messo qualcosa di diverso, ad esempio nel numero uno (il 1° dicembre) ho messo un cioccolatino, nel numero due il primo pezzo del braccialetto, attenzione perché se fate il braccialetto come ho fatto io, dovete ricordarvi di inserire i vari pezzi con un senso per l’assemblaggio quindi, prima dei ciondoli dovete mettete la vite e il braccialetto cosicché man mano che verranno scartati i ciondoli, questi potranno essere assemblati senza correre il rischio che vengano persi.
Una volta decisa la sequenza tra cioccolatini e pezzi del braccialetto, ho potuto chiudere la cialda con i coperchi numerati preparati in precedenza.
Infine ho chiuso tutte le capsule, le ho ordinate e incollate su di un cartoncino sistemandolo a forma di albero di Natale e l’ho abbellito usando la mia fantasia.
Ovviamente potete sistemare le capsule come più vi piace: a forma di stella ad esempio, oppure legarle con dello spago su una canna di bambù. Insomma, usate la vostra fantasia come più vi ispira in modo che il risultato vi piaccia!
Et voilà…
Ecco il risultato 🙂 il mio calendario dell’Avvento è pronto!
Novembre è un mese di transizione, in cui l’estate è ormai un ricordo lontano, ma l’inverno deve ancora arrivare. Questo mese è ricco di sfumature, con le giornate che si accorciano e il paesaggio che si trasforma in un mix di colori autunnali. In questo articolo, esploreremo le tradizioni e le bellezze di novembre, dal mitico periodo dell'”estate di San Martino” ai tramonti dai colori vivi che rendono questo mese un periodo di sorprese e meraviglie.
Per la mia rubrica l’almanacco del mese vi racconto qualche curiosità sul mese appena iniziato, novembre.
Novembre deriva dal nome latino novem, “nove”, perché nell’antico calendario romano l’anno cominciava col mese di marzo e novembre era il nono mese, mentre nel calendario attuale novembre è undicesimo e penultimo mese dell’anno!
A novembre l’autunno entra nel vivo, gli alberi ormai stanno perdendo le foglie e il clima inizia a rinfrescarsi lasciandosi alle spalle la calda estate.
I contadini hanno raccolto gli ultimi frutti della terra, la vendemmia è finita da un pezzo e il vino bolle nei tini. È tempo delle noci, delle olive, delle zucche, delle verze invernali e al sud Italia sono orami maturi i primi mandarini.
Per quanto riguarda i fiori, il simbolo di novembre è il crisantemo, in tutto il mondo è simbolo di gioia, festa e vitalità; ne esistono centinaia di varietà e sono coloratissimi.
Questi fiori vengono utilizzati in gran parte dell’Asia per i matrimoni e per le celebrazioni più importanti in gran parte dell’Europa centrale, invece solo in Italia gli viene attribuito un significato “negativo” solo perchè hanno avuto la “sfortuna” di sbocciare nei mesi di ottobre e novembre, vicino alla festività dei morti.
Tre/quattro giorni prima dell’11 novembre le giornate hanno un tepore quasi estivo e questo periodo viene chiamato estate di San Martino.
LA CONOSCETE LA LEGGENDA DI SAN MARTINO?
La leggenda di San Martino narradi un giovane soldato, un cavaliere della guardia imperiale, di nome Martino che, durante un brutto temporale in una fredda giornata di novembre, nel corso della ronda, incontrò un mendicante, vestito di pochi stracci che tremava per il freddo.
Martino sfoderò la spada, tagliò in due il suo mantelloe ne donò una parte al mendicantecosì che potesse coprirsi e riscaldarsi. Proseguì poi la ronda infreddolito ma felice di aver aiutato un bisognoso.
All’improvviso la pioggia cessò, il cielo si rischiarì e durante la notte Gesù gli apparve in sogno dicendo di essere lui quell’uomo che aveva aiutato. Al risveglio, Martino trovò il mantello intatto e decise di convertirsi al cristianesimo, lasciò così l’esercito e diventò vescovo.
Legata all’estate di San Martino c’e una tradizione contadina: si aprono le botti per assaggiare il vino novello, un’usanza descritta anche in una famosa poesia di Carducci, intitolata proprio San Martino.
In molti borghi del Nord e del Centro Italia l’11 novembre si festeggia consagre e feste di paese dedicate al consumo di prodotti autunnali, come la zucca.
Le fasi lunari di novembre 2022 sono:
01-07 novembre: luna crescente
8 novembre: luna piena
9-22 novembre: luna in fase calante
23 novembre: luna nuova
24-30 novembre: luna in fase crescente
Per i nati nel mese di novembre i segni zodiacali appartenenti a questo mese sono: lo Scorpione (dal 22/10 al 22/11) e il Sagittario (dal 23/11 al 21/12).
Il topazio è la pietra semipreziosa legata al mese di novembre; simboleggia l’amicizia e si trova in molti colori ma la versione giallo arancione è la pietra natale tradizionale per questo mese.
Per quanto riguarda le giornate mondiali/internazionali nel mese di novembre vi annuncio:
29 NOVEMBRE
Giornata Internazionale del Giaguaro | International Jaguar Day
Il Giaguaro (Panthera onca) è il felino più grande dell’America Latina, una creatura meravigliosa purtroppo in via d’estinzione la cui conservazione è in serio pericolo, minacciato da bracconaggio, deforestazione e incendi.
Vi lascio sempre il link per chi volesse aiutare questo meraviglioso “gattone maculato”. Adotta un giaguaro.
Prima di salutarvi vi posto qualche foto sul mese di novembre.